Ha conquistato gli Usa e non tarderà a fare lo stesso con il resto del mondo!

Stiamo parlando di Clubhouse, una piattaforma, al momento accessibile esclusivamente su invito, in cui si può soltanto usare e condividere la propria voce. Nessun testo, nessuna immagine, niente video, solo messaggi vocali. 

Clubhouse è diventata in pochissimo tempo la piattaforma più in voga e amata dalle celebrities di tutto il mondo e per ora non è disponibile su Android, ma soltanto su iPhone e sistema iOS (quindi anche iPad). L’unico contenuto fruibile è costituito quindi dalle tracce sonore e per aderire bisogna avere almeno 18 anni.

Una creatura nata dalle menti di Rohan Seth e Paul Davison, ex dipendenti di Google e Pinterest, lanciata durante i primi mesi della pandemia, dunque la scorsa primavera, e ad oggi arrivata ad avere una valutazione di mercato superiore al miliardo di dollari e ben due milioni di iscritti. Inoltre, di recente, ci ha pensato Andreessen Horowitz a dare una bella spinta al progetto con un investimento di 100 milioni di dollari.

L’applicazione mostra potenziale anche in ambito business: le stanze dedicate a temi come strategia di vendita, marketing e persuasione all’acquisto sono infatti già molto numerose.

Inoltre, vanta fra i propri utenti celebrities del calibro di Oprah Winfrey, la regina dei talk show, l’attore Ashton Kutcher, il cantante Drake, i comici Kevin Hart e Chris Rock e niente meno che Elon Musk, il numero uno di SpaceX e Tesla, che la scorsa domenica ha deciso di unirsi alla room Good Time con tanto di annuncio attraverso il proprio account Twitter.

Ma come funziona esattamente Clubhouse?

Si tratta di chat vocali organizzate in base a temi di interesse vario come tecnologia o politica, ed è lo stesso algoritmo del social a suggerire all’utente quale sia la più adatta a lui.

Ruolo centrale nel funzionamento dell’app è proprio quello dei club (da qui il nome di Clubhouse), ovvero gruppi di utenti accomunati dallo stesso interesse. Attualmente ne esistono già di tutti i tipi e sono catalogati per macroaree. Al momento dell’iscrizione, l’utente viene invitato a selezionare gli argomenti di proprio gradimento così da consentire al sistema di creare una homepagesu misura ed evitare club non affini. Dopo esser entrati a far parte di una “stanza” si ha la facoltà di ascoltare conversazioni e inviare le proprie riflessioni registrate; tutti i file audio non possono, per ragioni di privacy, essere condivisi o scaricati. Poiché le interazioni si svolgono in tempo reale e a microfono aperto, un moderatore può dare o togliere voce ai singoli utenti all’interno delle stanze, in modo da evitare sovrapposizioni durante gli incontri più affollati.

Per quanto concerne invece il fronte pubblicitario, siamo ancora work in progress. Probabilmente, con l’aumentare degli utenti le idee per la monetizzazione non si faranno attendere.  Infatti, gli iscritti al momento su Clubhouse sono quasi solo imprenditori, influencer, giornalisti o persone del marketing; ciò vuol dire che ci sono tanti pareri autorevoli ma anche che manca ancora una base più ampia e variegata di pubblico per capire che direzione potrebbe intraprendere l’app.