Con un annuncio pubblicato sul blog dell’azienda, il social di Mark Zuckerberg ha introdotto il “Facebook Journalism Project”, la tanto attesa mossa contro il fenomeno delle notizie bufale o clickbait. Facebook non è più un semplice social network, ma una fonte da cui la maggior parte delle persone reperisce quotidianamente le notizie. Ma di cosa si tratta?

Il Facebook Journalism Project è un’iniziativa il cui scopo è quello di far sapere ai suoi utenti se le notizie condivise sul social siano vere o semplici bufale acchiappa-click, prima di cliccare su di esse. In questo modo, Facebook spera di ridurre il numero di siti che condividono notizie false e allo stesso tempo di ripristinare i rapporti con i giornalisti e gli editori.

Il piano di Facebook, che promette di promuovere un metodo di condivisione più corretto delle notizie ed educare gli utenti sulla veridicità delle notizie, prevede 3 step importanti:

  1. Collaborare nello sviluppo di prodotti dedicati alla creazione di notizie;
  2. Formazione e strumenti per i giornalisti;
  3. Formazione e strumenti per gli utenti.

In particolare, Facebook metterà gratuitamente a disposizione degli editori CrowdTangle, un prodotto acquisito di recente dalla società, che ricerca all’interno del social fatti e informazioni utili alla creazione di notizie.
Inoltre, il social migliorerà anche gli strumenti già presenti - i Live Video, i video girati a 360° e gli Instant Articles - al fine di renderli più facili da usare ed effettuerà collaborazioni con organizzazioni dedicate alla verifica delle notizie che circolano sul social.
Per quanto riguarda gli utenti invece, Facebook annuncia miglioramenti per ridurre ulteriormente questo fenomeno attraverso un modo più semplice di segnalare le notizie false.

L’istituzione del Journalism Project è una strategia di attacco che si affianca alle varie mosse difensive attuate già dal 2016, fra cui la rimozione di Facebook Audience Network, il sistema pubblicitario del social, ai siti web che diffondono notizie clickbait sulla piattaforma.

Fonte: Facebook